Non deve sorprenderci che l’economia regionale sia basata sull’industria alimentare. Le sue ricette, infatti, sono il simbolo dell’Italia a tavola: pensate alla pasta fresca all’uovo, ripiena -come i tortellini di Castelfranco e i cappellacci alla zucca di Ferrara- oppure no, come nel caso delle tagliatelle da condire con il ragù alla bolognese. Non dimenticate, poi, le lasagne al forno, gli anolini di Piacenza, i pisarei e fagioli, i passatelli in brodo e tante altre varianti di una ricca tradizione che si contraddistingue per opulenza e generosità dei condimenti.
Questi piatti sono particolarmente sfiziosi e saporiti perché unici al mondo sono i prodotti tipici emiliano-romagnoli, molti dei quali hanno ottenuto la certificazione ufficiale dall'Unione europea di Denominazione di origine protetta (DOP) e di Indicazione geografica protetta (IGP):
- Parmigiano-Reggiano DOP
- Grana Padano DOP
- Mortadella di Bologna IGP
- Coppa Piacentina DOP
- Pancetta Piacentina DOP
- Prosciutto di Modena DOP
- Prosciutto di Parma DOP
- Provolone Valpadana DOP
- Olio Extra Vergine di oliva Colline di Romagna DOP
- Squacquerone di Romagna
- Salame Piacentino DOP
- Zampone Modena IGP
- Aceto balsamico tradizionale di Modena DOP
- Asparago verde di Altedo IGP
- Piadina romagnola IGP
- Coppia Ferrarese IGP (“Il pane migliore del mondo” secondo Riccardo Bacchelli)
- Cotechino di Modena IGP
- Culatello di Zibello DOP
Non possiamo non menzionare, inoltre, altrettanti farinacei che appartengono alla tradizione popolare di questa zona e che abitualmente oggi degustiamo, come la crescentina modenese o lo gnocco fritto.
Cosa possiamo dedurre da questo elenco di prelibatezze di prima qualità? Probabilmente che l’Emilia-Romagna è davvero la cucina di tutti gli Italiani e che gran parte della sua identità culinaria rappresenta, oggi, un patrimonio diffuso in tutto il Bel Paese e famoso nel mondo.
In questa regione, che vanta oltre 60 ricette tipiche, l’offerta enogastronomica è così ricca da potersi assaporare appieno solo programmando un viaggio nella regione “più grassa” d’Italia, attraversando tanto la parte appenninica quanto quella pianeggiante che dolcemente degrada verso la costa adriatica.
«Quando sentite parlare della cucina bolognese fate una riverenza, ché se la merita. È un modo di cucinare un po’ grave, se vogliamo, perché il clima così richiede; ma succulento, di buon gusto e salubre, tanto è vero che colà le longevità di ottanta e novant’anni sono più comuni che altrove»
(Pellegrino Artusi)
scritto da: Amato Delli Gatti
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