Sapete qual è la patria della mozzarella di bufala? Se avete risposto "Campania", ci siete vicini, ma dovreste essere più precisi. La località in questione, infatti, è Battipaglia e si trova in provincia di Salerno. Circondata da una parte dalla pianura alluvionale e dall'altra parte dai Monti di Eboli, la città rappresenta uno dei territori della Piana del Sele con il più alto tasso di produttività. Battipaglia, infatti, è il polo industriale più grande di tutta la Piana, ma anche il centro più importante dal punto di vista ferroviario e stradale. Ciò che ha contribuito a renderla celebre in ogni angolo del pianeta, tuttavia, è la mozzarella di bufala campana.
La leggenda della mozzarella di bufala
La leggenda narra che Baptì-Palìa fosse il nome di una ninfa etrusca che custodiva con gelosia il segreto della mozzata di bufala, che rappresentava il cibo prediletto dalle divinità. La ninfa era la regina delle paludi della Piana del Sele e tutti i giorni, al sorgere del sole, era solita mungere le bufale che vivevano in queste paludi allo stato brado. Dopodiché, con il latte che otteneva, faceva filare la cagliata attraverso un procedimento segreto e magico, così da ricavare un impasto dalla consistenza morbida ed elastica, di colore bianco e molto succulento. Questo impasto, poi, veniva fatto a pezzi, cioè mozzato: ognuno di essi finiva in un cestino di vimini impreziosito da un ramoscello di mirto.
Il segreto della mozzata
I cestini che contenevano queste delizie di colore bianco venivano serviti alla mensa delle divinità e servivano ad assecondare i loro gusti per i loro pasti. Un giorno, però, accadde che la ninfa si innamorò di un contadino della piana di nome Tusciano. Quest'ultimo era un giovane tanto affascinante, che fece crollare le resistenze della ninfa, la quale non potè far altro che rivelargli il segreto della mozzata. Da quel momento, essa fu prodotta da tutti, poiché Tusciano andò a vantarsi con i suoi amici contadini raccontando loro il segreto che aveva appena saputo.
Battipaglia e la mozzata
Non tutto andò bene, però, perché gli dei si arrabbiarono con Tusciano e con la ninfa, che non avevano saputo tenere la bocca chiusa. Per punizione, lei venne trasformata in terra, e da allora quel territorio prese il nome di Battipaglia; lui, invece, fu trasformato in fiume, ma ebbe il privilegio di poter continuare a rimanere abbracciato alla propria amata. Il segreto della mozzata, comunque, non si è propagato, e a conoscerlo oggi sono unicamente i contadini di questo spicchio di Campania: ecco la ragione per la quale chi ha intenzione di gustare la regina della tavola non può che recarsi a Battipaglia.
La mozzarella zizzona
La mozzarella zizzona è una variante della mozzata di Battipaglia, ed è nata grazie a "Benvenuti al Sud", film campione di incassi con Claudio Bisio e Alessandro Siani. Questa mozzarella particolare si fa notare per le sue dimensioni a dir poco generose e per il suo peso altrettanto consistente, in genere compreso tra i 10 e i 15 chili. Il suo nome deriva dalla sua forma, che riprende quella di un seno molto prosperoso: nel dialetto locale, una zizzona. A contribuire alla similitudine c'è anche il pezzo di pasta filata centrale, che pare un capezzolo.
La bontà della mozzata
La mozzata di Battipaglia a base di latte di bufala ha un gusto dolciastro che è tipico di questo latte, piuttosto differente da quello vaccino. Sono peculiari anche la sua consistenza elastica e il suo profumo muschiato, difficili da trovare in qualsiasi altro latticino.
scritto da: Admin
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